M’illumino di meno
M’illumino di meno
IL PALAZZO REALE DI NAPOLI ADERISCE ALL’INIZIATIVA M’ILLUMINO DI MENO–
Venerdì 11 marzo, in occasione di M’illumino di meno, la campagna di Radio Rai Caterpillar organizzata in occasione della Giornata del Risparmio Energetico e degli stili di vita sostenibili, il Palazzo Reale di Napoli propone due iniziative nell’ambito delle tematiche proposte.
La prima, prevede l’accesso all’Appartamento Storico con biglietto ridotto (euro 2,00) per tutti coloro che si presenteranno con un biglietto dei mezzi pubblici timbrato nel corso della giornata o con l’abbonamento.
Il secondo progetto “Aria al pino!”, presenta invece i lavori di intervento messi in atto per rimuovere gli strati superiori di asfalto e liberare l’apparato radicale dello storico esemplare di pino delle Canarie del Giardino Romantico.
Il pino delle Canarie (Pinus canariensis) è un esemplare di grande importanza per il patrimonio storico e botanico del Palazzo Reale di Napoli. Negli anni della realizzazione del giardino, tra il 1843 e il 1847, il botanico tedesco Dehnhardt coltivò per Ferdinando II di Borbone una straordinaria ricchezza di specie vegetali: gli inventari attestano, su un solo ettaro e mezzo, 200 specie arboree per un numero complessivo di ben 2500 esemplari. Tra questi, sono indicati due esemplari di Pinus canariensis, una specie endemica delle isole occidentali dell’arcipelago delle Canarie introdotta in Italia nel 1822.
Nel 1926 il giardino fu interessato dai lavori eseguiti per il trasferimento della Biblioteca Nazionale a Palazzo. Per favorire l’accesso da via San Carlo, fu costruito un viale rettilineo neobarocco lungo il tragitto di alcuni esemplari arborei, tra cui il pino delle Canarie. L’esemplare venne però preservato all’interno del nuovo viale, in prossimità dell’accesso alla Biblioteca.
Nel secondo dopoguerra tutti i viali del giardino furono coperti con due strati di asfalto impermeabile, per ovviare alla loro manutenzione: ciò comportò la costipazione e l’asfissia dell’apparato radicale del pino e una conseguente crescita stentata.
L’intervento realizzato ha dunque previsto la cauta rimozione manuale dei due strati superiori di asfalto e la frantumazione del sottostante massetto in magrone e inerte. Si è provveduto poi a liberare l’apparato radicale con getto di aria compressa, al fine di poterlo ispezionare e di valutarne lo stato di conservazione; è stato quindi utilizzato un palo iniettore per ossigenare il terreno in profondità e smuovere il terreno costipato. Infine è stata aggiunta una miscela di lapillo, torba e terriccio, rifinito superficialmente con una pacciamatura in corteccia.
L’area rimarrà così rifinita e perimetrata da una recinzione per qualche mese, tempo utile perché l’esemplare di Pinus canariensis possa trarre i primi benefici. Si provvederà quindi a togliere la pacciamatura e a porre a dimora piantine di convallaria (Ophiopogon japonicus), specie erbacea tipicamente impiegata sotto chioma nei giardini ottocenteschi. Si valuterà nel frattempo la soluzione per il restauro del viale di Camillo Guerra con materiale compatibile da sostituire all’asfalto.
L’intervento è stato eseguito dall’arboricoltore Carmine Grimaldi e diretto dal dott. forestale Giuseppe Cardiello e dall’arch. paesaggista Marco Ferrari.