Palazzo Reale

Appartamento di Etichetta

Orari di apertura
09.00 – 20.00
(ultimo ingresso 19.00).

Chiusure annuali: mercoledì, 1° gennaio e 25 dicembre.

L’Appartamento di Etichetta del Palazzo Reale di Napoli permette di rivivere il fasto della corte borbonica. Tra sale sfarzose, affreschi e arredi raffinati, offre un’esperienza unica per scoprire la storia e l’arte di un’epoca in cui Napoli era al centro della cultura europea. Un luogo simbolo di bellezza e prestigio, ideale per immergersi nelle tradizioni e nella magnificenza del Regno delle Due Sicilie.

 

Nucleo antico di tutto l’edificio è l’Appartamento di Etichetta, situato al piano nobile. È aperto alla visita pubblica dal 1919, quando fu compreso tra gli Istituti di antichità e d’arte dello Stato.
È composto dalle tre anticamere che conducono alla Sala del Trono, tra cui spicca la prima, un tempo riservata al seguito delle delegazioni diplomatiche in visita. Questa sala è dominata dal soffitto di Francesco De Mura, raffigurante Il Genio Reale e le Virtù di Carlo e Maria Amalia.
La Sala del Trono, con il soffitto neoclassico disegnato da Antonio De Simone e decorato con Allegorie delle dodici province del Regno delle Due Sicilie, conserva il trono ottocentesco ed è allestita con ritratti di personaggi di corte, re, principesse e regine.

Segue la Galleria, che conserva l’originaria decorazione a fresco del Seicento con la rappresentazione dei Fasti della Casa di Spagna, realizzata da Belisario Corenzio.
Successivamente si accede alla Sala di Maria Cristina, sulla cui sinistra si apre il piccolo oratorio privato dedicato alla devozione della prima moglie di Ferdinando II, morta dando alla luce il futuro Francesco II e poi beatificata dalla Chiesa cattolica.
La successiva Sala del Gran Capitano presenta sulla volta gli affreschi di Battistello Caracciolo, raffiguranti le Storie di Consalvo di Cordova, con la conquista del Regno di Napoli da parte delle truppe spagnole guidate dal Gran Capitano, primo viceré del regno.

La Sala dei Fiamminghi ospita una collezione di ritratti di pittori delle Fiandre, tra cui Gli esattori delle imposte di Marinus van Reymerswaele. Tra le suppellettili spicca una rarissima macchina musicale realizzata da Charles Clay nel 1730.
L’adiacente Studio del Re conserva un importante mobilio realizzato a Parigi tra il 1810 e il 1812 per il Palazzo del Quirinale, successivamente acquisito da Gioacchino Murat.
Il soffitto della Sala XIV, Stanza della Regina, decorato con stucco e lamina dorata, richiama la sua originaria funzione di camera privata della Regina Maria Amalia. La porta centrale conduce all’alcova, affrescata da Nicola Maria Rossi con un Augurio di felicissima prole.

Anche nei due ambienti successivi, parte dell’Appartamento privato della Regina, si conserva la decorazione settecentesca del soffitto in stucco bianco e oro di raffinato gusto rococò. Tra i dipinti, spicca Venere, Amore e un satiro di Luca Giordano.
Nella Seconda Anticamera della Regina, sono esposti dipinti di provenienza Farnese, tra cui due tele del pittore manierista Bartolomeo Schedoni: L’Elemosina di S. Elisabetta e La Bottega di S. Giuseppe.
La Prima Anticamera della Regina è dedicata alle Nature morte, un genere diffuso a Napoli dal Quattrocento e fiorito nel Seicento con l’influenza della cultura iberico-fiamminga. I dipinti esposti, risalenti ai secoli XVIII e XIX, riflettono la ripresa iconografica della natura morta barocca.

Collegamento tra l’Appartamento di Etichetta e gli Appartamenti privati ottocenteschi dei sovrani è il Vestibolo neoclassico, caratterizzato da una struttura ad esedra e collegato alla cosiddetta “Scala dei Forastieri”. Nella stanza è esposto un tavolino in bronzo patinato e dorato, con piano in marmi commessi, ispirato agli oggetti rinvenuti negli scavi di Pompei.

Ambienti