La Cappella Reale, dedicata alla Madonna Assunta, fu costruita da Francesco Antonio Picchiatti (Napoli 1619-1694) e allestita tra il 1643 e la fine del Seicento.

L’ambiente attuale deriva dalle sistemazioni architettoniche decorative del secolo XIX e dai restauri postbellici. La porta lignea cinquecentesca, attribuita a Benvenuto Tortelli da Brescia, proviene dalla Cappella del Palazzo Vecchio di Don Pedro de Toledo, demolito nell’Ottocento.

Nella navata centrale, all’altezza dei finestroni, si riconoscono, pure molto danneggiate, le Storie della Genesi di Giacomo del Po (1706); in basso e nell’abside, serie di Angeli del pittore Giuseppe Cammarano (1815), traccia di una sistemazione di gusto imperiale e neobizantino dell’architetto Antonio De Simone in epoca murattiana.

Al centro del soffitto l’Assunzione della Madonna, a olio su tela, di Domenico Morelli (1862-1869). Le navatelle laterali, che conservano gli stucchi ottocenteschi della fase dell’architetto Gaetano Genovese (1858), sono dipinte da pittori della Accademia napoletana che riprendono la poetica veristica del Morelli, rappresentando Storie di Cristo e di Maria in un’ ambientazione storicizzante.

L’altare in pietre dure e rame dorato è opera del decoratore del barocco napoletano Dioniso Lazzari (1674) e proviene dalla chiesa di Santa Teresa degli Studi, dalla quale fu asportato dopo la soppressione degli ordini religiosi decretata da Giuseppe Bonaparte nel 1808.

Agate, diaspri, lapislazzuli, ametiste e onice intagliati e inseriti nella montatura dorata compongono l’illusione scenografica di un tempio con colonne in prospettiva, in cui levita, nel punto di fuga, Santa Teresa.

La Cappella fu destinata alla vita e alle cerimonie religiose del Palazzo: nel Sei e Settecento fu anche importante centro della Scuola musicale dei Maestri di Cappella, tra i quali Scarlatti e Pergolesi.